11/9/2017
Secondo incontro del corso "formativo" fatto ieri....
ne sono uscita orgogliosa di mio marito, più consapevole di noi come coppia e delle nostre potenzialità, con il cuore spezzato nel vedere manifestarsi il dolore di chi non ha/può avere figli, nello specifico ieri l'argomento era chi è il genitore, argomento già difficile di per sé... ci hanno poi dato delle "frasi da compilare" tipo:come genitore iopenso...dico...non mi importa...vivo...sento (dentro)...e altre del genere, alla frase non mi importa molti di loro hanno risposto, non mi importa dei commenti/sguardi/ecc della gente riguardo il fatto che mio figlio non è davvero mio figlio... e molti dimostravano una viscerale preoccupazione/rabbia nei confronti degli assistenti sociali per il loro compito di dover giudicare la coppia per valutare se è idonea o no ad adottareio non potrò mai capire il dolore che provano questi futuri genitori perchè io ho avuto l'immensa fortuna di avere avuto figli miei, non senza difficoltà, non senza aver affrontato problematiche anche serie e pericolose, ma ho cmq figli miei... va beh... fatto sta che ad un certo punto mio marito ha detto, "la mia preoccupazione non è per gli assistenti sociali che redigeranno un profilo nostro di coppia, ma beati voi che non vi importa degli altri perchè a me importa, e non è che mi importa perchè sono un debole che mi faccio influenzare, ma mi importa perchè le opinioni della gente hanno delle conseguenze sui miei figli, quindi è bene che mi interessi di quello che dicono/fanno/pensano e impari a reagire" lui intendeva che insomma quando diventi papà smetti di preoccuparti di ciò che fa soffrire te e inizi a preoccuparti di ciò che fa soffrire il tuo bambino, ma anche i bambini degli altri, perchè poi i bambini hanno tutti gli stessi diritti ad essere protetti e tenuti al sicuro.ovviamente a questa frase è saltato su uno dei futuri papà dicendo, eh certo che non ti importa degli assistenti sociali, a te se anche ti dicono di no tu hai già 3 figli, se a me mi dicono di no io figli non ne avrò mai
è stata una pugnalata vedere il dolore trasformarsi in rabbia e canalizzarlo così pesantemente verso di noi (ovviamente su pc non si possono scrivere i toni, le espressioni facciali o descrivere la sensazione di vedersi un dito puntato contro)mi è dispiaciuto tanto per quel ragazzo, per il modo in cui sta affrontando il percorso, per il dolore che canalizza contro chi invece potrebbe aiutarlo (non mi riferisco a noi eh ma agli assistenti sociali)... e gli auguro che questo corso lo possa aiutare a vivere la cosa diversamente, magari mettendo al centro il bambino e non il suo "diritto" ad essere genitore a tutti i costi, può sembrare cattivo quello che dico, e non voglio peccare di presunzione e non è colpa mia se ho già dei figli, ma penso cmq che il bambino e il suo benessere debbano essere al centro di tutto.
in questi giorni penso spesso, e se fosse capitato a me?e se non avessi potuto avere figli? mi sarei incattività così?avrei vissuto la genitorialità come un diritto?non lo so... ma forse avrei voluto che qualcuno mi indirizzasse verso il punto di vista più corretto
ne sono uscita orgogliosa di mio marito, più consapevole di noi come coppia e delle nostre potenzialità, con il cuore spezzato nel vedere manifestarsi il dolore di chi non ha/può avere figli, nello specifico ieri l'argomento era chi è il genitore, argomento già difficile di per sé... ci hanno poi dato delle "frasi da compilare" tipo:come genitore iopenso...dico...non mi importa...vivo...sento (dentro)...e altre del genere, alla frase non mi importa molti di loro hanno risposto, non mi importa dei commenti/sguardi/ecc della gente riguardo il fatto che mio figlio non è davvero mio figlio... e molti dimostravano una viscerale preoccupazione/rabbia nei confronti degli assistenti sociali per il loro compito di dover giudicare la coppia per valutare se è idonea o no ad adottareio non potrò mai capire il dolore che provano questi futuri genitori perchè io ho avuto l'immensa fortuna di avere avuto figli miei, non senza difficoltà, non senza aver affrontato problematiche anche serie e pericolose, ma ho cmq figli miei... va beh... fatto sta che ad un certo punto mio marito ha detto, "la mia preoccupazione non è per gli assistenti sociali che redigeranno un profilo nostro di coppia, ma beati voi che non vi importa degli altri perchè a me importa, e non è che mi importa perchè sono un debole che mi faccio influenzare, ma mi importa perchè le opinioni della gente hanno delle conseguenze sui miei figli, quindi è bene che mi interessi di quello che dicono/fanno/pensano e impari a reagire" lui intendeva che insomma quando diventi papà smetti di preoccuparti di ciò che fa soffrire te e inizi a preoccuparti di ciò che fa soffrire il tuo bambino, ma anche i bambini degli altri, perchè poi i bambini hanno tutti gli stessi diritti ad essere protetti e tenuti al sicuro.ovviamente a questa frase è saltato su uno dei futuri papà dicendo, eh certo che non ti importa degli assistenti sociali, a te se anche ti dicono di no tu hai già 3 figli, se a me mi dicono di no io figli non ne avrò mai
è stata una pugnalata vedere il dolore trasformarsi in rabbia e canalizzarlo così pesantemente verso di noi (ovviamente su pc non si possono scrivere i toni, le espressioni facciali o descrivere la sensazione di vedersi un dito puntato contro)mi è dispiaciuto tanto per quel ragazzo, per il modo in cui sta affrontando il percorso, per il dolore che canalizza contro chi invece potrebbe aiutarlo (non mi riferisco a noi eh ma agli assistenti sociali)... e gli auguro che questo corso lo possa aiutare a vivere la cosa diversamente, magari mettendo al centro il bambino e non il suo "diritto" ad essere genitore a tutti i costi, può sembrare cattivo quello che dico, e non voglio peccare di presunzione e non è colpa mia se ho già dei figli, ma penso cmq che il bambino e il suo benessere debbano essere al centro di tutto.
in questi giorni penso spesso, e se fosse capitato a me?e se non avessi potuto avere figli? mi sarei incattività così?avrei vissuto la genitorialità come un diritto?non lo so... ma forse avrei voluto che qualcuno mi indirizzasse verso il punto di vista più corretto
Commenti
Posta un commento